Come lacrime nella pioggia
In questi giorni sta uscendo nelle sale cinematografiche il seguito del film “Blade Runner” ed il titolo è preso proprio dal famoso monologo. “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi… tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia…”. A volte ripensando agli anni 70, a mio padre, a mio zio mentre lavorava, a quei ragazzi che sulla piazzetta di Primavalle aspettavano qualcuno che li portasse in cantiere, penso che quei ricordi andranno perduti. Tutti quei ragazzi che fine hanno fatto? Molti non ci sono più, qualcuno è privato della sua libertà personale e altri ancora girano raminghi per il quartiere in cerca di un lavoro. Alcuni di loro erano dei bravissimi artigiani, in fondo anche Michelangelo uccise un uomo e fu condannato alla decapitazione (fuggi da Roma con l’aiuto della famiglia Colonna).
Artigiano e applicatore
Il mestiere artigiano oggi sta scomparendo per lasciare il posto all’applicatore. Sono le case produttrici che insegnano all’applicatore come eseguire la messa in opera dei prodotti. I miei ricordi invece sono diversi, era mio zio o mio padre a dirmi cosa dovevo fare e come. Le ricette per lo stucco, fare il colore, la differenza tra una pennello buono e uno scadente, come misurare una stanza o tagliare la carta da parati con motivi floreali. Tutto era insegnato sul campo, sul cantiere, non in stage formativi con pizzette e coca cola.
Rosa e fiori
Certo non era tutto rosa e fiori. Alcuni cantieri sembravano più una savana ed i mastri a volte dei feroci leoni. Per mia grande fortuna ho lavorato spesso con mio zio e mio padre. Quando mi trovo in difficoltà su qualche lavorazione non devo far altro che ricordare, sta tutto lì in quei primi anni di apprendistato in famiglia. Spero di non dimenticare nulla, non voglio dimenticare nulla e quei ricordi preziosi non saranno “…come lacrime nella pioggia”.