Botteghe di famiglia Roma. Il fare artigiano è di casa nella famiglia Lattanzi. L’amore per la pittura e la decorazione d’interni fa parte di quei segreti che si tramandano di famiglia in famiglia. Storie di mestieri che si mescolano al sangue dei discendenti, che entrano nel DNA.
Una storia artigiana
Nella seconda metà del 1800 Vincenzo Finocchioli, il mio bisnonno, aveva una bottega artigiana che applicava diversi tipi di stucchi decorativi. Ad un certo punto, il cambiamento. Arrivò un lavoro inaspettato: la realizzazione di una copia dello Stemma Reale, chiesta da ignoti committenti. E fu subito fama.
Vincenzo comprò un terreno fuori Roma. Vicino all’attuale Metro Battistini (Roma all’epoca si concentrava ancora intorno al centro storico, il resto era tutta campagna). Strano ma siamo tutti rimasti legati a quel quartiere, me compreso. Abitava e lavorava in Via Goffredo Mameli 59, nel quartiere di Trastevere a Roma. Come per la maggior parte della gente a quei tempi, casa e bottega erano tutt’uno. Poi però costruì casa sul terreno in precedenza acquistato. Trasportando i materiali con un “lussuoso” calesse.
Mori nel 1930 trasmettendo al genero Gualtiero Lattanzi la passione per questo mestiere. A dire il vero mio nonno non ebbe altrettanta fortuna. A suo figlio Alvaro invece, mio zio, le cose andarono in modo diverso. Grazie ai contatti con il nonno, dal quale apprese i segreti dell’ artigianato decorativo, aprì nel dopoguerra un’impresa di decorazione che fu chiusa quando morì. Era il 1957.
I suoi fratelli proseguirono nella stessa direzione. Mio padre Vincenzo, zio Mario e zio Sergio continuarono la tradizione di famiglia. Ho iniziato lavorando con loro sin da bambino. Papà mi portava sempre con se: lo aiutavo ad alleggerire le fatiche di mamma, occupata con le mie tre sorelle. In quel modo mi affacciavo in modo precoce al mondo dei grandi.
Il mio battesimo in cantiere
Del primo cantiere ho un ricordo molto nitido: era in Via Vegezio nel quartiere della Balduina a Roma. Avevo solo 8 anni ma ricordo benissimo quel mese passato a rubare le conoscenze di papà in quel posto magico. A 15 anni lavoravo già come apprendista a tempo pieno. A 18, con orgoglio, iniziai a fare da solo piccole verniciature e tinteggiature finché, a 23 anni, arrivò il primo lavoro importante: una ristrutturazione. Mi accorsi allora di essere il testimone vivente della tradizione artigiana di casa Lattanzi … una tradizione che intendo onorare e rispettare.
“Questo sono io, e questa è la mia storia così com’è. Il mondo è cambiato e ancora non sappiamo come sarà dopo il Covid-19. Se siete interessati a lavori di tinteggiatura contattatemi e metterò al vostro servizio l’esperienza ed il mestiere che mi è stato tramandato.”
Massimo Lattanzi
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Alessandro Polidori
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